Architettura, Arredamento, Design, Innovazione

Pareti vetrate per arredare lo spazio

Spesso eliminare delle pareti consente di creare un open space luminoso e ampio che dà ariosità e modernità alla casa. Tuttavia può essere necessario mantenere una certa separazione degli ambienti per la diffusione di odori e di rumori. Pertanto si può pensare all’utilizzo di pareti scorrevoli vetrati come divisori. Questo consente di separare momentaneamente i locali senza rinunciare al passaggio della luce ed alla percezione visiva di ariosità, ripristinando l’open space quando necessario.

Esistono in commercio vari tipi di pareti vetrate, per ogni fascia di prezzo: alta, media e bassa.

E’ possibile pensare per esempio a porte in stile industrial chic, essenziali e minimaliste, oppure a una soluzione tutto vetro dove è minimizzata la presenza dei telai intorno al vetro, oppure a vetri opachi o serigrafati più o meno decorati: la scelta dipende dallo stile della casa che state arredando, che deve essere sempre coerente e definito.

Le pareti divisorie vetrate possono avere una componente fissa oppure essere totalmente mobili. Il vetro è un materiale riciclabile e naturale, che può essere abbinato anche a componenti metalliche o al legno, anch’essi riciclabili. Questa soluzione va molto bene sia per destinazioni d’uso residenziali sia per uffici. Nel caso degli uffici, inoltre, le pareti divisorie possono essere abbinate ad un significato metaforico particolare del brand: trasparenza, chiarezza, limpidezza.

In alternativa alle pareti vetrate è possibile prevedere una soluzione divisoria tra i locali con altri elementi di arredo: armadi, tavoli, illuminazione, ecc.

Se vuoi una consulenza su come arredare o progettare la tua casa contattami via mail all’indirizzo vivattiva@gmail.com.

Sul sito di Feltrinelli, cliccando qui, trovi molti libri che parlano del vetro e di come utilizzarlo al meglio negli interni.

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Parquet su sabbia: una tecnologia innovativa per la bioedilizia

La scelta del parquet come pavimento conferisce un tono di naturalezza e calore alla casa. Il legno è un materiale prezioso e vivo che costituisce un valore aggiunto in una costruzione.

Una tecnologia innovativa e significativa che si utilizza in bioedilizia è quella del parquet su sabbia. La posa del parquet su sabbia risale agli anni ’20. Già allora infatti si utilizzavano pavimenti “sovrapponibili”, che venivano posati su piastrelle preesistenti.

La scelta di un parquet su sabbia offre alcuni vantaggi:

  • non vengono utilizzate colle nella posa in opera (posa a secco)
  • ha notevoli qualità termo-acustiche
  • garantisce stabilità nel tempo
  • richiede ridotti tempi di installazione
  • ha costi contenuti rispetto ai sistemi tradizionali
  • garantisce ispezionabilità nel tempo

L’utilizzo di materiali ecocompatibili inoltre presuppone un ridotto costo energetico di produzione, l’assenza di emissioni nocive, l’alta riciclabilità e la garanzia di traspirazione.

Una stratigrafia tipo di progetto di un solaio realizzato con posa di parquet su sabbia prevede:

  • passaggio di impianti
  • realizzazione di sottofondo a secco con granulati minerali, fibra di legno o fibra di gesso
  • posa di riscaldamento a pavimento con isolante in fibra di legno o sughero
  • massetto in sabbia asciutta + tessuto traspirante
  • sottopavimento in fibra di gesso e posizionamento parquet
  • trattamento del parquet con oli naturali

Il trattamento ad olio naturale offre alcuni vantaggi:

  • aderenza alla fibra (e il legno mantiene il suo colore naturale)
  • igienicità
  • regolazione igrometrica ambientale
  • antistaticità
  • possibilità di riprese e riparazioni
  • manutenzione semplificata.

E’ importante dunque scegliere la giusta finitura ed i giusti materiali in funzione dell’ambiente indoor di cui ci dobbiamo occupare, considerando anche il budget e le esigenze di comfort del cliente.

Per approfondimenti, ulteriori informazioni o supporto nella progettazione della tua casa scrivimi all’indirizzo mail vivattiva@gmail.com

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Eco-resine per pavimenti e superfici continue

Quando dobbiamo ristrutturare un appartamento capita spesso di dover revisionare la collocazione degli ambienti interni, spostando dei muri, quindi demolendo quelli esistenti e ricostruendone di nuovi, in una diversa posizione. Un problema fondamentale da affrontare, oltre al rispetto della normativa urbanistico-edilizia vigente e al progetto di un’impiantistica efficiente nelle corrette posizioni, è quello del ripristino o modifica della pavimentazione esistente. A seconda della situazione, può essere più indicato rimuovere gli impianti esistenti per rinnovarli, oppure mantenere quelli esistenti. Nel primo caso, si rinnova anche il pavimento; nel secondo caso, lo si può rinnovare oppure rivestire con un pavimento a resina, soprattutto se parte della casa non viene toccata dalla ristrutturazione e si vogliono evitare quindi dislivelli.

Un’azienda che offre molta scelta su questo sistema è Oltremateria, azienda romagnola che offre superfici continue per pavimenti e rivestimenti. In particolare, “Ecopur” è un prodotto innovativo che costituisce un’eco-resina, che ionizza e purifica l’aria attraverso l’abbattimento gravitazionale di particelle aereo disperse quali smog, agenti inquinanti, germi, batteri, VIRUS (coronavirus). Una soluzione quindi ecologica, che permette anche di scegliere tra diverse possibilità cromatiche ed estetiche.

Il Sistema Oltremateria è stato sottoposto a diverse analisi e ha vinto vari premi. E’ certificato A+ in merito ai COV (Composti Organici Volatili). I prodotti sono marcati CE e fanno anche guadagnare punti nelle certificazioni LEED: non sviluppano gas tossici, sono esenti da leganti idraulici (cemento, calce, gesso) e resine epossidiche.

Per saperne di più contattami alla mail vivattiva@gmail.com

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“Barbie” contro stereotipi e pregiudizi, sempre

Il nuovo film su Barbie è tutt’altro che scontato. La regista Greta Gerwig vuole comunicare un messaggio ben preciso, che poi è lo stesso di Mattel: tu, donna, puoi essere chiunque tu voglia. Tu puoi fare la differenza. Ma la realtà ti dimostra che il mondo appartiene agli uomini, e se sei donna devi sgomitare non poco, oltre che bypassare una serie di commenti sessisti, stereotipi e pregiudizi.

Barbie passa per essere lo stereotipo di donna scema, ma è tutt’altro che scema. Mattel infatti ha introdotto donne scienziata, donne premio Nobel, addirittura donne Presidente per sfatare questa convinzione. Ma ancora non è abbastanza. Il film intende ribadire questo. Una donna può essere bella ma anche brava, e se questo dà fastidio il problema è degli altri. Perciò come farsi amare e apprezzare per ciò che si è? Semplicemente essendo sè stesse, con allegria, naturalezza e tanta determinazione. Per essere femministe non è necessario rinunciare alla femminilità, ma viverla a pieno in modo intraprendente, creativo e intelligente.

Il film si conclude con un pensiero sarcastico sul predominio maschile nei posti di potere, che a Barbieland viene capovolto: chissà che prima o poi non cambi qualcosa… Nel frattempo, mai arrendersi e soprattutto mai farsi mettere i piedi in testa.

Film da vedere per passare una serata leggera e rosa. Parola di fan di Barbie.

Foto di Ivan Samkov: https://www.pexels.com/it-it/foto/smartphone-libri-laptop-foglie-7394372/

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Agevolazioni fiscali in edilizia per persone con disabilità

Foto di Moondance da Pixabay

E’ presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate una guida relativa alle detrazioni fiscali utilizzabili dalle persone con disabilità. Potete scaricarla qui per avere maggiori informazioni.

Per quanto riguarda l’edilizia, riporto alcune informazioni importanti.

Per i contribuenti che effettuano interventi per eliminare le barriere architettoniche, la normativa tributaria prevede diverse tipologie di agevolazioni:

  •  la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 (36% dopo questa data) per ristrutturazione edilizia dell’immobile, disciplinata dall’articolo 16-bis del Tuir (comma 1, lettera e)
  •  la detrazione del 75%, introdotta dalla di bilancio 2022 (legge n. 234/2021) ed estesa fino al 31 dicembre 2025 dalla legge di bilancio 2023 (legge n. 197/2022)
  •  la detrazione del Superbonus prevista per gli interventi “trainati”, se eseguiti congiuntamente a determinati interventi “trainanti”.

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA

Per gli interventi di ristrutturazione edilizia sugli immobili i contribuenti possono usufruire di una detrazione Irpef pari al:

  •  50%, da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è sostenuta nel periodo compreso tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024
  •  36%, da calcolare su un importo massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2025.

Rientrano nella categoria degli interventi agevolati:

  •  quelli effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche (per esempio, ascensori e montacarichi)
  •  i lavori eseguiti per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, siano idonei a favorire la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992.

La detrazione non è fruibile contemporaneamente alla detrazione del 19% per le spese sanitarie riguardanti i mezzi di sollevamento della persona con disabilità.

DETRAZIONE DEL 75% – EDIFICI ESISTENTI

Consiste in una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 e va ripartita tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.

La detrazione deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche).

La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Dal 1° gennaio 2023, per le delibere condominiali che approvano questi lavori è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea che rappresenti almeno un terzo del valore millesimale dell’edificio (art. 1, comma 365, legge n. 197/2022).

In alternativa alla detrazione, i contribuenti possono optare:

  • per la cessione ad altri soggetti del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante
  • per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi agevolati (cosiddetto sconto in fattura).

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Bonus in edilizia/5: mobili ed elettrodomestici

Il bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione IRPEF usufruibile sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici oggetto di ristrutturazione. Il tetto massimo di spesa per il 2023 è pari a 8.000 euro, mentre nel 2024 scenderà a 5.000 euro. La detrazione è pari a 50% delle spese sostenute e può avvenire in dieci rate annuali. Tutti i pagamenti devono avvenire con bonifico parlante bancario o postale.

Per poter essere portate in detrazione le spese… occorre che ci sia una pratica edilizia presentata in Comune: deve cioè essere attiva una ristrutturazione dell’immobile. In particolare, per quanto riguarda l’acquisto di elettrodomestici, bisogna procurare una classe non inferiore alla A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

La detrazione riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva di pertinenze, o la parte comune di edificio soggetto a ristrutturazione. Pertanto chi effettua lavori su più unità abitative ha diritto a utilizzare le detrazioni più volte.

Nota bene: gli acquisti di alcuni elettrodomestici per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi,
lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea. La mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019)

Maggiori approfondimenti si possono trovare qui sul sito dell’Agenzia delle Entrate. E’ disponibile anche una guida esplicativa scaricabile qui, aggiornata a gennaio 2023.

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Bonus in edilizia/3 – Bonus casa

Foto di Ralph da Pixabay

Sono ancora in vigore nel 2023 le detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia ex art. 16 bis del DPR 917/86, pari al 50% delle spese effettuate. La guida dell’Agenzia delle Entrate con tutti gli interventi che possono usufruire di questo tipo di detrazioni è scaricabile qui (aggiornamento a ottobre 2022). Bisogna ricordare che alcuni interventi sono obbligatoriamente soggetti all’invio ad ENEA della scheda descrittiva intervento, entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Di seguito l’elenco degli interventi soggetti ad invio.

Componenti e tecnologieTipo di intervento
Strutture edilizieriduzione della trasmittanza delle pareti verticali che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;riduzione delle trasmittanze delle strutture opache orizzontali e inclinate (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi; riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno;
Infissiriduzione della trasmittanza dei serramenti comprensivi di infissi che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
Impianti tecnologiciinstallazione di collettori solari (solare termico) per la produzione di acqua calda sanitaria e/o il riscaldamento degli ambienti; sostituzione di generatori di calore con caldaie a condensazione per il riscaldamento degli ambienti (con o senza produzione di acqua calda sanitaria) o per la sola produzione di acqua calda per una pluralità di utenze ed eventuale adeguamento dell’impianto; sostituzione di generatori con generatori di calore ad aria a condensazione ed eventuale adeguamento dell’impianto; pompe di calore per climatizzazione degli ambienti ed eventuale adeguamento dell’impianto; sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) ed eventuale adeguamento dell’impianto; microcogeneratori (Pe<50kWe); scaldacqua a pompa di calore; generatori di calore a biomassa; installazione di sistemi di contabilizzazione del calore negli impianti centralizzati per una pluralità di utenze; installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (limitatamente ai sistemi di accumulo i dati vanno trasmessi per gli interventi con data di fine lavori a partire dal 01/01/2019); teleriscaldamento; installazione di sistemi di termoregolazione e building automation.
Elettrodomestici1 solo se collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato a decorrere dal:1° gennaio 2018 per le spese sostenute nel 20191° gennaio 2019 per le spese sostenute nel 2020forni
frigoriferi
lavastoviglie
piani cottura elettrici
lavasciuga
lavatrici
asciugatrici
Fonte: sito ENEA

1 Classe energetica minima prevista A+ ad eccezione dei forni la cui classe minima è la A.  Piani cottura e lavasciuga non sono classificati.

Nota importante:

E’ attualmente in corso l’adeguamento del sito ENEA per la trasmissione telematica dei dati degli interventi di efficienza energetica che accedono alle detrazioni fiscali previste da Ecobonus e Bonus Casa dedicato alle pratiche con data di fine lavori a partire dal 01/01/2023. Il sito sarà disponibile entro la fine di gennaio. I 90 giorni di tempo utili all’invio delle pratiche decorreranno dalla data di messa on-line.

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Ricordando il Fuorisalone 2022 (The Best Of)

Articolo di Marco Fraguglia

Milano è tornata finalmente ad ospitare l’evento satellite del Salone del Mobile. Il Fuorisalone, quest’anno, ha invaso l’intera città meneghina. Partendo dalla zona Tortona, si notava l’impronta di questa edizione, volta ad accogliere i numerosi visitatori non solo negli spazi espositivi ma anche nelle vie di tutti i giorni.

Al Base Milano, si è svolto il Fuorisalone IKEA, caratterizzato da diverse installazioni, talk e ambientazioni per abitazioni con metrature limitate.

Poco distante si collocava Tortona Rocks, progetto espositivo dedicato  alle nuove tendenze e brand più famosi. Dal 2016 è meta imperdibile e che ospita annualmente 150.000 visitatori.

In particolare a colpire è stato il Light Design, con i marchi Preciosa Lighting e Stilnovo. La prima è stata ben caratterizzata da un’installazione compositiva: all’interno di uno spazio caratterizzato dall’oscurità, ad un tratto prendeva vita la luce. Una serie di cilindri di cristallo fissati ad una cornice metallica che potevano essere suonati.

Nel secondo caso si potevano ammirare lampade dalle forme o composizioni molto pop e organiche, capaci di certo di attirare l’attenzione. La musica e i colori usati all’interno dello spazio comunicavano gioia e divertimento, invito al lasciarsi andare così come i prodotti si abbandonavano a forme quasi inverosimili. 

Per quanto riguarda i mobili, si sono potuti ammirare i 22 prodotti che hanno ottenuto il marchio di eccellenza Made in Slovenia: a forme minimal si sono opposti prodotti che riproducevano l’irregolarità dei propri territori.

Spostandosi verso la Darsena, non si poteva non notare l’installazione firmata Boeri. In collaborazione con Timberland, uno spazio di alberi, di 50 differenti specie, situato proprio sulle acque. Dall’interno si poteva così ammirare una città avvolta dal verde. E’ stato possibile anche vedere delle scarpe del brand ottenute con materiali di scarto.

Nel Quartiere di Brera l’omonima Accademia, con l’Orto Botanico, ha partecipato all’evento INTERNI Design Re – generation. Qui potevamo trovare il percorso di “Piante per la salute” e l’installazione Feeling the Energy. Di cosa si trattava? 500 metri di tubo, che avvolgeva l’intero percorso dell’Orto, e che offriva differenti interazioni con il tema ricorrente: trasmissione di energia in diverse forme. Materiale utilizzato per il tubo era il rame, che può annoverare tra le sue molte proprietà quella antibatterica ed è anche riciclabile.

In concomitanza con il Fuorisalone si è dato il via alla prima Ocean Week, nata con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza del mare e delle sue risorse. Presso l’Acquario Civico è stato allestito uno scenario interattivo: Momentum. Utilizzando proiettori per la multivisione il visitatore si trova immerso all’interno di un’ambientazione acquatica inverosimile. Questa esperienza in un ambiente cittadino come la metropoli di Milano aveva evidentemente lo scopo di stimolarci nell’apprezzare le meraviglie naturali, che sempre più rischiamo di perdere.   ,

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Creare con poco

Foto: pwyliu da Flickr

Testo a cura di Marco Fraguglia

Come amava dire un grande designer, è molto facile complicare.

Assai più difficile è semplificare, ridurre sempre più la forma e da qui estrapolare il non banale. “Avrei potuto farlo io” è spesso il pensiero di fronte a certe opere e forse, per questo, ancor più geniale la loro creazione.

Assai più noto in ambito architettonico, qui Frank O. Gehry sperimenta la propria creatività nel campo del design. Partendo da un materiale certamente non nobile o di forte impatto visivo, Gehry dà vita a una seduta armoniosa e organica.

Facente parte della serie di mobili Easy Edges, la Wiggle Side Chair è costituita da cartone ondulato e pannelli di fibra dura.

Seppur si possa considerare un’opera realizzata oggi, in pieno periodo di sostenibilità, in realtà quest’opera è stata concepita nel 1972 e realizzata da un noto marchio.

In quegli anni Gehry amava sperimentare e realizzare mobili in cartone che dovevano essere facili da produrre e alla portata di tutti.

La Wiggle Side Chair vede, nonostante materiali e intenzioni iniziali, il suo valore aggirarsi intorno al migliaio di euro.

Curiosità: come altre opere di design è presente una piccola riproduzione in miniatura, acquistabile per un centinaio di euro. 

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Design al femminile: Cini Boeri

Graphic design e articolo by Marco Fraguglia

Nata nel 1924, alla laurea in Architettura al Politecnico di Milano  seguirà l’apprendistato con personalità eccellenti del suo tempo. Nomi illustri del calibro di Giò Ponti e Marco Zanuso daranno il via alla sua carriera.

Come Charlotte Perriand, Cini Boeri si destreggia tra il disegno industriale e l’architettura.

Se Charlotte era la protagonista del Movimento Moderno, Cini rappresenta la continuazione ed evoluzione del cosiddetto Stile Italiano.

Prima della forma e degli stilemi, c’è sempre l’idea e le sue idee erano innovative seppur condivise con altri esponenti del design di quegli anni.

Esposta al MoMA di New York, il divano Strips era pensato come una poltrona semplice per tutti, componibile tramite la sua modularità che permetteva quindi di adattarsi alle necessità del cliente.

Il divano Serpentone si poteva acquistare al metro e in questo caso è abbastanza lampante il richiamo a un’idea di Bruno Munari.

Egli aveva, infatti, realizzato una lampada realizzata in tessuto e la cui lunghezza poteva essere scelta dal cliente stesso: la lampada Falkland.

Totalmente personale è, invece, la Ghost Chair, tanto semplice quanto geniale era composta da una lastra di vetro curvata.

Curiosità: all’anagrafe il suo nome era Maria Cristina Mariani Damiano ma a seguito del suo breve matrimonio col neurologo Renato Boeri, scelse di tenere il cognome Boeri.

Tra i suoi figli va menzionato l’architetto Stefano Boeri, ideatore, tra gli altri suoi progetti, del “Bosco Verticale” a Milano.

Foto da Flickr

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