Architettura, Arredamento, Design, Innovazione

Pareti vetrate per arredare lo spazio

Spesso eliminare delle pareti consente di creare un open space luminoso e ampio che dà ariosità e modernità alla casa. Tuttavia può essere necessario mantenere una certa separazione degli ambienti per la diffusione di odori e di rumori. Pertanto si può pensare all’utilizzo di pareti scorrevoli vetrati come divisori. Questo consente di separare momentaneamente i locali senza rinunciare al passaggio della luce ed alla percezione visiva di ariosità, ripristinando l’open space quando necessario.

Esistono in commercio vari tipi di pareti vetrate, per ogni fascia di prezzo: alta, media e bassa.

E’ possibile pensare per esempio a porte in stile industrial chic, essenziali e minimaliste, oppure a una soluzione tutto vetro dove è minimizzata la presenza dei telai intorno al vetro, oppure a vetri opachi o serigrafati più o meno decorati: la scelta dipende dallo stile della casa che state arredando, che deve essere sempre coerente e definito.

Le pareti divisorie vetrate possono avere una componente fissa oppure essere totalmente mobili. Il vetro è un materiale riciclabile e naturale, che può essere abbinato anche a componenti metalliche o al legno, anch’essi riciclabili. Questa soluzione va molto bene sia per destinazioni d’uso residenziali sia per uffici. Nel caso degli uffici, inoltre, le pareti divisorie possono essere abbinate ad un significato metaforico particolare del brand: trasparenza, chiarezza, limpidezza.

In alternativa alle pareti vetrate è possibile prevedere una soluzione divisoria tra i locali con altri elementi di arredo: armadi, tavoli, illuminazione, ecc.

Se vuoi una consulenza su come arredare o progettare la tua casa contattami via mail all’indirizzo vivattiva@gmail.com.

Sul sito di Feltrinelli, cliccando qui, trovi molti libri che parlano del vetro e di come utilizzarlo al meglio negli interni.

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Architettura, Design, Economia circolare, Efficienza energetica

Tassa al 26% per chi rivende casa ristrutturata col superbonus entro 10 anni dai lavori

Chi ha ristrutturato casa con il superbonus 110% e la venderà prima di 10 anni sarà tassato al 26%. Questo è quanto deciso nell’ultima versione della Legge di Bilancio dal Governo. Inizialmente il limite temporale era di 5 anni, per evitare le speculazioni edilizie. Ora si parla addirittura di dieci anni. La tassa del 26% è pari alla plusvalenza generata sulla casa per i lavori effettuati, che ne aumentano il valore.

Un’altra norma contenuta in manovra prevede inoltre un rialzo dall’8% all’11% della ritenuta operata da banche e Poste sui bonifici effettuati dalle imprese per fruire del 110%, a partire dal mese di marzo.

Si prevedono inoltre dei controlli sulla rendita catastale degli edifici che hanno usufruito del superbonus 110%; in caso di mancata regolarità sulla classe proposta, l’Agenzia delle Entrate invierà ai proprietari un invito a regolarizzare la propria posizione.

Se vuoi acquistare libri sull’edilizia, ne trovi molti sul sito di Feltrinelli cliccando qui

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Architettura, Design, Professione

Check – Da ANCE il portale per organizzare al meglio il cantiere

Dal 2 ottobre 2023 è attivo il nuovo portale del cantiere di ANCE, che si chiama CHECK. Si tratta di una piattaforma di semplice fruizione, gratuita, che si può utilizzare inserendo tutti i dati di ogni cantiere per una efficace e rapida organizzazione degli stessi.

La piattaforma è on line al sito https://www.check-cantiere.it e il suo costo è totalmente a carico di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili). Si rivolge a imprese, committenze e professionisti e consente il monitoraggio trasparente dei lavori.

Il portale permette dunque di effettuare:

  • gestione dei dati di cantiere
  • archiviazione dei documenti
  • elenco dipendenti
  • gestione magazzino e macchine
  • scadenziario con notifiche
  • integrazione dati con i database dell’edilizia

È possibile caricare schede tecniche relative ai collaboratori, attestati di formazione e aggiornamento, permessi di accesso all’area di lavoro e certificazioni. In merito alle macchine, è possibile caricare:

  • libretto di istruzioni e manutenzione
  • manuali
  • certificazioni
  • documenti di revisione o verifica
  • assicurazioni

Il portale Check lavora in sinergia con le Casse Edili e ha lo scopo di ottimizzare il lavoro nei cantieri, facilitando anche l’esportazione delle ore di lavoro della manodopera che possono essere importate direttamente sul portale Edilconnect.

Se vuoi approfondire di più come funziona un cantiere puoi trovare numerosi testi sul sito di Feltrinelli: cliccando qui avrai una gift card da 5 euro in regalo con almeno 45 euro di acquisti.

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Architettura, Design, Economia circolare, Efficienza energetica, Normativa e certificazioni

Contributi a fondo perduto per cantieri superbonus 90% di famiglie a basso reddito

A partire dal 2 ottobre si potrà fare richiesta di contributi a fondo perduto per i cantieri superbonus partiti quest’anno che utilizzano la detrazione del 90%. Ma solo ad alcune condizioni:

  • reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro;
  • immobile di proprietà o altro diritto di godimento dello stesso;
  • unità immobiliare oggetto di intervento come abitazione principale del richiedente.

Si tratta di una misura pensata per le famiglie con basso reddito che si sono trovate in difficoltà a cominciare cantieri superbonus 90%, ridotto rispetto al 110%.

Le richieste possono essere presentate in via telematica fino al 31 ottobre all’Agenzia delle Entrate. Valgono le solite regole: le spese del proprietario devono essere pagate mediante “bonifico parlante” e il tetto massimo di spesa nell’anno è pari a 96.000 euro. L’istanza può essere modificata o ritirata in caso di errore.

Solo dopo fine ottobre l’Agenzia delle Entrate provvederà all’assegnazione delle risorse economiche a disposizione (20 milioni di euro complessivi a disposizione). I risultati dell’assegnazione saranno pubblicati entro il 30 novembre.

Ricordiamo che restano in vigore i limiti temporali fissati per i cantieri superbonus (vedi precedenti articoli), a meno di proroghe negli ultimi mesi dell’anno corrente.

Qui il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate.

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Architettura, Arredamento, Design, Efficienza energetica, Innovazione, sviluppo sostenibile

Parquet su sabbia: una tecnologia innovativa per la bioedilizia

La scelta del parquet come pavimento conferisce un tono di naturalezza e calore alla casa. Il legno è un materiale prezioso e vivo che costituisce un valore aggiunto in una costruzione.

Una tecnologia innovativa e significativa che si utilizza in bioedilizia è quella del parquet su sabbia. La posa del parquet su sabbia risale agli anni ’20. Già allora infatti si utilizzavano pavimenti “sovrapponibili”, che venivano posati su piastrelle preesistenti.

La scelta di un parquet su sabbia offre alcuni vantaggi:

  • non vengono utilizzate colle nella posa in opera (posa a secco)
  • ha notevoli qualità termo-acustiche
  • garantisce stabilità nel tempo
  • richiede ridotti tempi di installazione
  • ha costi contenuti rispetto ai sistemi tradizionali
  • garantisce ispezionabilità nel tempo

L’utilizzo di materiali ecocompatibili inoltre presuppone un ridotto costo energetico di produzione, l’assenza di emissioni nocive, l’alta riciclabilità e la garanzia di traspirazione.

Una stratigrafia tipo di progetto di un solaio realizzato con posa di parquet su sabbia prevede:

  • passaggio di impianti
  • realizzazione di sottofondo a secco con granulati minerali, fibra di legno o fibra di gesso
  • posa di riscaldamento a pavimento con isolante in fibra di legno o sughero
  • massetto in sabbia asciutta + tessuto traspirante
  • sottopavimento in fibra di gesso e posizionamento parquet
  • trattamento del parquet con oli naturali

Il trattamento ad olio naturale offre alcuni vantaggi:

  • aderenza alla fibra (e il legno mantiene il suo colore naturale)
  • igienicità
  • regolazione igrometrica ambientale
  • antistaticità
  • possibilità di riprese e riparazioni
  • manutenzione semplificata.

E’ importante dunque scegliere la giusta finitura ed i giusti materiali in funzione dell’ambiente indoor di cui ci dobbiamo occupare, considerando anche il budget e le esigenze di comfort del cliente.

Per approfondimenti, ulteriori informazioni o supporto nella progettazione della tua casa scrivimi all’indirizzo mail vivattiva@gmail.com

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Cambiamento climatico, Innovazione, Libri, sviluppo sostenibile

“La mucca viola” di Seth Godin

Un libro da non perdere per chi ama innovare è senza dubbio il famosissimo “La mucca viola – Farsi notare (e fare fortuna!) in un mondo tutto marrone”. In questo testo Seth Godin fornisce utili input per chi vuole creare prodotti e aziende che restino memorabili nel tempo. Insegna a farsi notare creando idee uniche con un valore aggiunto, che non può essere “fumoso” ma che deve realmente esistere. Messaggi e contenuti, non aria fritta. Secondo Seth Godin, un nuovo prodotto da lanciare sul mercato deve essere STRAORDINARIO, non ORDINARIO. Poi il tempo passa e la gente dimentica, per cui bisogna sempre puntare al top, innovando e creando. Un inno alla creatività e all’eclettismo. Per sfondare, Seth Godin suggerisce di individuare dapprima una nicchia di mercato e poi di creare il prodotto “straordinario”, non viceversa.

Seth Godin è un celebre scrittore e innovatore sociale che ha scritto moltissimi libri e che svolge opera di divulgazione sul cambiamento. “The carbon almanac – It’s not too late” è uno dei suoi più recenti progetti, che vuole dare un contributo importante alla lotta contro i cambiamenti climatici.

We are called to be architects of the future, not its victims” (R. Buckminster Fuller)

Per trovare risorse utili sul cambiamento e l’innovazione vi consiglio di visitare il suo blog cliccando qui oppure visitando il suo sito ufficiale cliccando qui

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Architettura, Efficienza energetica, Normativa e certificazioni, Professione, Rinnovabili

Superbonus: pubblicate alcune FAQ dall’ENEA

Fonte: Sito ENEA

Sul sito ENEA sono state pubblicate alcune FAQ (Frequenty Asked Questions) importanti in merito al Superbonus. L’ENEA è l’Agenzia nazionale per le Nuove Tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che effettuerà i controlli sulle pratiche ecobonus 110% per la parte tecnica.

Tra le più importanti segnalo la FAQ n. 4, che cita la ridefinizione del concetto di impianto termico derivata dal Decreto Semplificazioni D.lgs. 48/2020. La riporto qui.

FAQ n.4. – Per usufruire delle detrazioni fiscali previste dall’ecobonus (ex legge 296/2006 e D.L. 63/2013 e successive modificazioni) e dal Superbonus (detrazioni fiscali del 110% ex D.L. 34/2020 come convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020 n. 77) è richiesta, tranne qualche eccezione, la presenza dell’impianto di climatizzazione invernale. Cosa si intende per impianto di climatizzazione invernale?

Per la fruizione dell’ecobonus, l’immobile oggetto dell’intervento deve essere già dotato di impianto di climatizzazione invernale (vedi circolare dell’Agenzia dell’entrate n. 36 del 31/05/2007). Si ricorda, in proposito che il D.lgs. 48/2020 ha modificato l’art. 2, comma 1, lettera ltricies del D.lgs. 192/05 che, attualmente, definisce impianto termico: “impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.

Si segnala che le FAQ presenti sul sito Cened (portale di riferimento per la certificazione energetica in Lombardia) sono probabilmente in fase di aggiornamento.

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Architettura, Efficienza energetica, Innovazione, Normativa e certificazioni

Decreto attuativo ecobonus 110%: bisogna attendere

Foto di ElasticComputeFarm da Pixabay

Non è ancora uscito il decreto attuativo del Decreto Rilancio, in merito all’ecobonus 110%. E’ importante non compiere mosse azzardate e aspettare l’uscita delle indicazioni finali della normativa, per evitare di prendere cantonate e fare lavori che poi non riescano a usufruire delle detrazioni. Ci sono alcuni emendamenti che riguardano diversi punti del Decreto, per cui alcune cose potrebbero cambiare dal testo iniziale della legge. In sospeso ancora la validità dell’ecobonus 110% per le seconde case nei condomini, per esempio, oppure anche casi particolari riguardanti condomini di diverse dimensioni. Sono ancora molti i dubbi e le incertezze, quindi è importante chiarire tutto prima di iniziare progetti e cantieri.

E’ essenziali affidarsi a un tecnico, che in questa fase può occuparsi di realizzare un APE dell’edificio esistente e fare una proposta di interventi migliorativi (per es. cappotto termico, sostituzione dei serramenti, sostituzione di impianto) con cui valutare se, partendo dalla situazione esistente, con gli interventi consigliati ci potrebbe essere un salto di due classi energetiche. Il committente può poi valutare se e quali interventi eseguire, mentre il tecnico deve valutare che siano conformi a quanto richiesto dalla normativa. Per iniziare quindi i lavori veri e propri è pero’ indispensabile attendere il decreto attuativo, nonché i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.

Il Decreto Rilancio è un’ottima opportunità per ristrutturare casa, ma è importante che i lavori vengano eseguiti da personale qualificato, specializzato e coadiuvato da un progettista: alla base di tutto c’è un progetto. Fondamentale anche il ruolo delle imprese, delle banche e dei mediatori creditizi: occorre informarsi molto bene, per evitare di compiere errori o farsi ingannare. Attenzione, dunque.

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Architettura, Biomimesi, Economia circolare, Efficienza energetica, Rifiuti

Il processo di ideazione di un progetto ecosostenibile

Foto di Picography da Pixabay

La ricerca di una progettazione “ecosostenibile”, ovvero ecologicamente orientata, che determini una pressione antropica tollerabile sul territorio, è una tendenza relativamente recente, che ha visto la sua progressiva evoluzione attraverso i concetti di “progettazione a risparmio energetico”, “ecologia” e “sostenibilità”. Si rivela come un tipo di progetto complessa da cui non si può più prescindere. Un approccio integrale che deve essereconsiderato a partire dall’ideazione, dalla fase embrionale del progetto, non solo a coronamento di un intervento già completato.

ANALISI DEL SITO

Input per il progetto ecosostenibile

Un progetto che voglia definirsi ecosostenibile deve basarsi su un’approfondita analisi del sito di progetto. Questo sottintende la considerazione di fattori non solo di tipo climatico (clima igrotermico, precipitazioni, disponibilità di fonti di energia rinnovabili, disponibilità di luce naturale, clima acustico, presenza di campi elettromagnetici), ma anche di fattori di tipo ambientale (aria, acqua superficiale, suolo, sottosuolo e acqua potabile, ambiente naturale ed ecosistemi paesaggio, aspetti storico – tipologici, traffico e viabilità, contesto socio–economico), che variano a seconda della posizione del sito stesso.

La posizione si individua mediante le coordinate geografiche (latitudine, longitudine, altitudine), in riferimento ai punti cardinali (nord, sud, ovest, est). I fattori climatici e ambientali possono essere analizzati a diverse scale: alla macroscala urbana, alla scala insediativa oppure alla scala di edificio. Ulteriore dato di input del progetto sono, naturalmente, le esigenze dell’utenza che usufruirà del progetto.

UN PROCESSO CICLICO

Concept, verifica dei requisiti di progetto, variazione del concept, ulteriore verifica, validazione

I dati di input individuati con l’analisi in fase di metaprogetto portano all’elaborazione di un concept, ovvero di un’idea base, che deve essere compatibile con l’analisi stessa del sito e delle esigenze di progetto. Qualora qualche parametro non risulti coerente con il concept, questo deve essere rimesso in discussione, fino al completo soddisfacimento di tutti i requisiti. Si tratta dunque di un processo iterativo, di continua verifica e variazione, finché il progetto può essere considerato definitivo.

Trasferimento di principi biologici all’architettura: biomimesi

La ciclicità di processo è elemento presente in natura ed avvicina maggiormente il progetto architettonico all’integrazione nell’ambiente ed a principi ecologici. I processi naturali si basano su cicli di ottimizzazione delle risorse e minimizzazione dei consumi, che possono essere trasferiti all’ambito architettonico ed applicati al progetto. Il trasferimento di principi biologici ad ambiti tecnologici artificiali, come l’architettura, è un processo di tipo biomimetico. La biomimesi utilizza infatti come fonte di ispirazione il mondo naturale, per applicare strategie e principi base ad altri ambiti.

UNA CONCEZIONE CRADLE–TO–CRADLE

Non più edifici “dalla culla alla tomba”

La progettazione ecosostenibile si basa sul principio “cradle–to–cradle” (“dalla culla alla culla”), teorizzato da William McDonough, in contrapposizione al sistema “cradle–to–grave” (“dalla culla alla tomba”), prevedendo l’eliminazione del concetto di rifiuto: ogni risorsa usata nel costruito può essere riutilizzata o divenire parte di un altro processo, così come in natura ogni rifiuto diventa fonte per alimentare un altro processo, mediante cicli.

Life Cycle Assessment. Edifici come alberi

La valutazione dell’LCA (Life Cycle Assessment) di un edificio è proprio questo: ottimizzazione delle risorse utilizzate e progettazione dell’intero ciclo di vita dell’edificio, prevedendone non solo la fase di utilizzo e manutenzione, ma anche una dismissione ecologica che non produca rifiuti. McDonough paragona gli edifici ad alberi, sottolineando come essi differiscano a seconda della fascia climatica. Gli alberi sono parte di ecosistemi e di cicli: allo stesso modo il costruito dovrebbe mantenere un equilibrio con l’ambiente circostante, coerente ed efficiente.

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Architettura, Economia circolare, Efficienza energetica, Innovazione

10 buoni motivi per investire in edilizia ecosostenibile

Ci sono numerosi motivi per investire nell’edilizia ecosostenibile e nel risparmio energetico. Ci avete mai pensato? Eccone qualcuno.

  1. A giorni in Italia uscirà un nuovo decreto che aiuterà gli operatori del settore alla diffusione di buone pratiche di efficienza energetica, incoraggiando i cittadini ad effettuare interventi di miglioramento energetico dei propri immobili. Si parla addirittura di detrazioni fiscali pari al 120%, che permetterebbero di ripagare l’intero costo della ristrutturazione, guadagnandoci pure.

2. Indipendentemente dal nuovo decreto, esistono già numerose detrazioni fiscali per chi effettua interventi di miglioramento energetico del proprio edificio, di cui vi ho parlato diffusamente in questo articolo e in quest’altro.

3. L’edilizia ecosostenibile non è solo risparmio energetico, ed è attenta soprattutto alla salubrità dell’edificio, puntando il più possibile all’utilizzo di materiali naturali e certificati, che non rilascino sostanze nocive all’interno dell’immobile.

4. L’edilizia ecosostenibile è realmente amica dell’ambiente e parte da una rigenerazione del tessuto urbano, procedendo per progressive riqualificazioni di immobili esistenti, prima ancora di concretizzarsi nella costruzione di edifici ex novo, in quanto l’attenzione al consumo di suolo è prioritaria.

5. Un progetto ecosostenibile è attento alla previsione di future modifiche dell’immobile e viene realizzato in funzione di futuri possibili rinnovamenti o smantellamenti dei locali, pensando anche a come smaltire nel modo migliore i materiali utilizzati.

6. L’edilizia ecosostenibile mette al primo posto le esigenze dell’utente, compatibilmente con quelle dell’ambiente: punta a massimizzare il comfort, sulla base dei bisogni pregressi.

7. L’edilizia ecosostenibile costa il giusto rispetto a ciò che offre: una maggiore attenzione alla certificazione dei materiali, alla cura della qualità della posa in opera, all’attenzione allo smaltimento corretto dei rifiuti.

8. L’edilizia ecosostenibile minimizza l’impatto sull’ambiente, integrandosi con l’esistente e favorendo l’implementazione di spazi verdi esterni e interni all’edificio, permettendo all’utente di riappropriarsi di quello slancio biofilico che caratterizza la specie umana, spesso dimenticato.

9. Nell’ottica di un economia circolare, l’utilizzo di materiali di riciclo o la progettazione del riutilizzo degli scarti o dei rifiuti del costruito costituisce un valore aggiunto a cui è opportuno pensare: il rifiuto diventa risorsa che vive nuova vita e costruisce il futuro.

10. Una progettazione ecosostenibile in un’ottica bioclimatica parte dall’analisi dei dati climatico-ambientali di un sito o di un edificio esistente, puntando alla minimizzazione e all’ottimizzazione dell’utilizzo degli impianti, che possono e devono essere combinati con contributi di tipo passivo dati dal clima di riferimento. Questo si ripercuote in una minimizzazione dei costi di gestione dell’edificio, e grazie all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili può consentire anche un guadagno economico a lungo termine, grazie all’ autoproduzione di energia.

Se vuoi progettare la tua casa, esistente o nuova, secondo criteri di edilizia ecosostenibile, mandami subito una mail: info@vivattiva.eu. Ti risponderò appena possibile.

Se invece vuoi approfondire le tematiche legate all’edilizia ecosostenibile puoi come sempre trovare numerosi testi sul sito della Feltrinelli, cliccando qui.

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