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1000 posizioni per tecnici nella PA: verso una svolta?

Un articolo dell’ Ing. Davide Riboni, ingegnere dei materiali ed esperto nella gestione dei progetti

243.000 ingegneri italiani. Consentitemi di dire una cosa simpatica. Se fosse possibile vi vorrei tutti dentro la Pubblica amministrazione. – Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione

Ieri mi è tornato in mente questa dichiarazione fatta da Brunetta al Congresso Nazionale degli Ingegneri 2021.

Un auspicio che sembra sia stato messo in moto qualche giorno fa con l’apertura di circa 1000 posizioni per profili tecnici di cui circa 380 per soli iscritti all’Albo degli Ingegneri per l’esecuzione del PNRR.

La pandemia ha riversato una quantità di fondi ingente per la ripresa delle economie.

Tanto denaro serve per la realizzazioni di opere all’interno di 6 missioni: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione, salute.

Alcuni di questi progetti hanno bisogno di tecnici per la loro realizzazione, con un livello di difficoltà elevato e tempi di realizzazione molto stretti.

Per questo sono state chiamate a rispondere professionalità tecniche che vanno dagli ingegneri ai geologi, dai periti chimici agli architetti.

E’ una ottima opportunità per contribuire alla rinascita.

Questa selezione ha avuto una pubblicazione con durata di soli 5 giorni, abbastanza breve per un aspetto così importante per l’Italia.

Chissà se sarà solo la prima di numerose nei prossimi anni e se la Pubblica Amministrazione si avvalerà di collaborazioni di questo tipo anche in futuro.

Di seguito un link utile:

http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/30-11-2021/pnrr-brunetta-%E2%80%9Cparte-la-selezione-dei-1000-esperti-i-territori-avvisi-0

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Il progetto Green Jobs: per saperne di piu’

Ho avuto la fortuna di partecipare come relatrice ad un progetto di divulgazione sulle opportunità lavorative nel settore green, rivolto agli studenti delle scuole. Vorrei quindi spiegarvi meglio in cosa consiste il progetto “Green Jobs”, e per farlo ho pensato di intervistare la Dott. ssa Manuela Marazzina, psicologa, esperta in disturbi specifici dell’apprendimento e psicologia scolastica, che lo segue in modo attivo.

– In cosa consiste il progetto “Green Jobs’ e chi l’ha ideato?

Il progetto Green Jobs nasce da un’idea del mio collega psicologo Matteo Plevano, che ha trovato in Fondazione Cariplo un valido sostegno per la realizzazione. È un progetto di orientamento scolastico e professionale rivolto agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado che vuole aumentare la sensibilità dei ragazzi verso la tematica ambientale, ampliare le conoscenze sui percorsi professionali possibili e offrire uno spazio di riflessione sul loro futuro. Si sviluppa attraverso tre momenti: un incontro in ciascuna classe per illustrare i cambiamenti in chiave sostenibile che stanno avvenendo nel mondo lavorativo, economico e sociale, una plenaria rivolta a tutte le classi coinvolte in cui alcuni professionisti lasciano una testimonianza sul loro percorso di studi e loro esperienza professionale, un colloquio individuale di orientamento alla scelta post diploma. 


– Da quanti anni lo state portando avanti? In quali scuole?

Il progetto è attivo da 5 anni, periodo in cui abbiamo incontrato circa 10000 studenti delle classi quarte e quinte di licei o istituti tecnici della Lombardia. 


– Qual è il riscontro da parte degli studenti e dei relatori?

Abbiamo ricevuto molti pareri positivi! I ragazzi, negli anni sempre più informati sulla sostenibilità, scoprono settori, percorsi di studio e professioni che non immaginavano e, in una fase delicata della loro vita, apprezzano avere uno spazio neutro con un professionista in cui potersi confrontare rispetto alla difficile scelta universitaria o professionale. Molti relatori negli anni riconfermano la loro disponibilità a venire a parlare con i ragazzi e raccontano con entusiasmo il loro percorso, riferendoci il desiderio di trasmettere la loro passione! 

– Avete attuato partnership o collaborazioni particolari? 

Il progetto è svolto in collaborazione con Junior Achievement. 

– Quanto è importante oggi che i giovani e i meno giovani siano informati in merito ai “Green Jobs? 

Crediamo molto in questo progetto! Ormai quasi tutte le professioni ruotano intorno al concetto cardine di sostenibilità (ambientale, economica e sociale) ed è fondamentale che le nuove generazioni e i futuri lavoratori siano informati e formati. Inoltre le possibilità lavorative nell’ambito dei Green Jobs sono aumentate negli ultimi anni e, in una situazione incerta da un punto di visto lavorativo come quella attuale, è fondamentale che i ragazzi conoscano realmente quali possibilità esistono. 

– Quanto sono importanti i “green jobs” per il futuro? Ci sono possibilità interessanti per chi è in cerca di occupazione?

Assolutamente. Il futuro si sta costruendo in chiave sostenibile, basti considerare gli incentivi statali che sono presenti oggi. Inoltre le risorse fossili stanno finendo, consumiamo più di quanti possiamo permetterci. L’unica via d’uscita non può che essere una maggiore attenzione e maggiori investimenti nell’ambito della sostenibilità. 

– Prevedete di portare avanti altri progetti per il settore green?

Le idee sono molte come anche il desiderio di realizzarle! Sicuramente ci piacerebbe portare questa esperienza, virtuosa e consolidata, in un numero maggiore di scuole, in tutta Italia

Per approfondire il tema dei Green Jobs vi consiglio un testo che potete trovare sul sito della Feltrinelli (clicca qui): “100 green jobs per trovare lavoro” di Tessa Gelisio, Marco Gisotti, disponibile sia in versione cartacea che in versione e-book. “Il volume è completato da una sezione che raccoglie 100 schede dedicate ad altrettanti lavori, per ognuno dei quali vengono indicati i percorsi formativi più adatti e le competenze che più è necessario sviluppare”

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Perché credere nell’economia circolare

Per ripartire ci può aiutare l’economia circolare? Certo che sì! L’economia circolare si basa sul concetto di ottimizzazione delle risorse e minimizzazione degli sprechi, e vede nel processo creativo e produttivo un qualcosa di ciclico, ispirato a ciò che avviene in natura. L’idea di un processo “cradle to cradle” (dalla culla alla culla) invece che “cradle to grave” (dalla culla alla tomba) è stata teorizzata da William Mac Donough: non bisogna progettare edifici, oggetti, processi produttivi fini a sè stessi che abbiano come output dei rifiuti, ma è opportuno utilizzare risorse e materiali riutilizzabili, riciclabili, che non creino sprechi. Quelli che sono considerati “rifiuti” possono divenire risorse per un nuovo progetto.

L’economia circolare è dunque “un continuo ciclo a sviluppo positivo, che preserva e valorizza il capitale naturale, ottimizza l’uso delle risorse e minimizza i rischi, gestendo al meglio risorse finite e flussi rinnovabili. E funziona su qualsiasi scala” (Ellen MacArthut Foundation).

L’idea di un processo iterativo, che si basa su continui miglioramenti e verifiche in modo ciclico è peraltro alla base della stessa progettazione ecosostenibile che avviene per esempio in edilizia. I cicli governano la natura, che vive in armonia e che si migliora continuamente.

L’applicazione dell’economia circolare può riguardare tutti gli ambiti dell’attività umana, ma richiede un’attenta azione di analisi e progettazione dello stato di fatto e dell’innovazione per il futuro, che non può prescindere da verifiche di tipo economico, sociale ed ambientale.

Ognuno di noi può farsi portavoce di principi di ecologia, riduzione degli sprechi, riutilizzo e riciclaggio, valorizzazione delle risorse, a partire dagli oggetti e dai materiali, passando per i processi produttivi e creativi, arrivando al capitale umano. Tutto il settore della green economy non aspetta altro che l’ingresso di nuovo personale specializzato in ecosostenibilità e gestione dei processi circolari, che potrebbe (perchè no?!) riconvertirsi anche provenendo da altri settori (per esempio quello dell’energia non rinnovabile, dei combustibili fossili). Numerosi posti di lavoro possono e devono essere generati per guidare una trasformazione dell’Italia e del mondo verso un futuro più green.

Trovi un video di approfondimento in cui parlo di economia circolare nella rubrica “Green Words”, sul mio profilo Instagram @vivattiva, cliccando qui.

Puntiamo tutto sull’economia circolare! Per approfondire i temi ambientali trovate numerosi testi sul sito della Feltrinelli, cliccando qui.

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