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Tecnologia stratificata a secco: perché conviene?

La tecnologia stratificata a secco è conosciuta anche come tecnologia S/R (o Struttura/Rivestimento). La tecnologia stratificata a secco comprende solitamente un involucro esterno, stratificazioni di intercapedine isolata esterna, struttura portante, stratificazioni di intercapedine isolata interna, involucro interno. Nelle intercapedini intermedie vengono disposti isolanti termo-acustici o materiali inibitori d’incendio, a seconda della prestazione richiesta. La differenziazione fisica di questi strati senza utilizzo di leganti (salvo alcune necessarie connessioni) permette di “evitare coazioni statiche, ponti termici e acustici, dilatazioni termiche dannose, vulnerabilità nei confronti dell’incendio” (cit. Imperadori M., “La progettazione con tecnologia stratificata a secco“). Di solito la struttura è realizzata in acciaio o in legno, ma talvolta anche in calcestruzzo armato.

La tecnologia stratificata a secco può essere vista come una specie di “meccano kit”, che prende origine da alcune esperienze costruttive dei Paesi nordici. Esistono alcuni esempi di tecnologia a secco in natura: per esempio le vespe realizzano dei leggeri nidi in carta, costituiti da cellette esagonali; anche le cosiddette “architetture senza architetti”, quali esempi di architettura vernacolare (capanna camune, pinneddu, palafitta, yurta, trabucco, trullo) sono esempi di tecnologia a secco semplice, con strutture completamente smontabili.

La tecnologia stratificata a secco presenta alcuni indubbi vantaggi:

  • massima libertà architettonica del progettista e definizione progettuale
  • differenziazione e miglioramento prestazionale
  • costituzione di pacchetti tecnologici
  • indipendenza funzionale
  • ottimizzazione delle risorse per la costruzione
  • riduzione dei tempi di costruzione e ottimizzazione delle fasi di processo
  • ispezionabilità della costruzione in caso di guasto
  • assemblabilità e smontabilità
  • impatto ambientale sostenibile: possibilità di recupero dei materiali in caso di smantellamento della costruzione, con possibilità di dividere e differenziare i rifiuti da demolizione, pensando ove possibile ad un loro recupero o riciclaggio
  • riduzione dei costi di costruzione

La tecnologia stratificata a secco si può utilizzare sia per le strutture verticali, come i muri, sia per le strutture orizzontali, come i solai. Esistono oggi molte aziende utilizzano la tecnologia a secco. Vanoncini è per esempio un’impresa che costruisce con questo metodo, avendo anche al suo attivo numerosi esempi di edilizia sostenibile (clicca qui per visitare il sito). Tolin è invece un’azienda specializzata nella posa di parquet a secco, su sabbia. Questa soluzione ha il grande vantaggio di essere ispezionabile in caso di guasto. Un’ottima soluzione in caso di scelte progettuali orientate alla bioedilizia (clicca qui per visitare il sito)

Per approfondire la progettazione con tecnologia stratificata a secco vi consiglio un testo molto specifico: “Active house. Progettazione e innovazione con tecnologie di costruzione stratificata a secco” di Marco Imperadori. Nel libro sono ben esplicitati i vantaggi di questa tecnologia, e il testo è un’ottima guida per la progettazione per tutti i tecnici del settore, ma anche per i privati che vogliono aumentare le loro conoscenze in merito.

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Un futuro ecosostenibile: l’unico possibile, da progettare ora

Fonte immagine:  “forest” by barnyz is licensed under CC BY-NC-ND 2.0 

Oggi voglio condividere con voi una bella riflessione.

“Ci siamo addormentati in un mondo, e ci siamo svegliati in un altro. Improvvisamente Disney è fuori dalla magia, Parigi non è più romantica, New York non si alza più in piedi, il muro cinese non è più una fortezza, e la Mecca è vuota.
Abbracci e baci diventano improvvisamente armi, e non visitare genitori e amici diventa un atto d’amore.
Improvvisamente ti rendi conto che il potere, la bellezza e il denaro non hanno valore e non riescono a prenderti l’ossigeno per cui stai combattendo.
Il mondo continua la sua vita ed è bellissimo. Mette solo gli esseri umani in gabbie. Penso che ci stia inviando un messaggio: “Non sei necessario. L’aria, la terra, l’acqua e il cielo senza di te stanno bene. Quando tornate, ricordate che siete miei ospiti. Non i miei padroni”

Cosa ne pensate? Io sono molto colpita, e credo che dovrebbe essere di stimolo per tutti noi. Questa momentanea (si spera) crisi deve indurci a capire che la sostenibilità va messa in pratica, non accantonata in un angolo: il progresso senza rispetto, empatia e cura dell’ambiente non è nulla. Perché noi siamo parte della natura e il nostro benessere è strettamente collegato ad essa. Gli uomini e le donne “con la memoria corta” che vedono nella specie umana una condizione di superiorità rispetto alla natura si sbagliano. Solo un approccio di tipo biofilico, “amico dell’ambiente” e lungimirante, parsimonioso in termini di risorse e rispettoso dell’esistente può permetterci di andare avanti. Diversamente, la selezione naturale di Darwin agisce, La natura fa il suo corso indisturbata, e ci fa capire chi comanda.

Serviranno le nostre migliori risorse per costruire un futuro fatto di rigenerazione di ciò che si è indebolito e distrutto, ove possibile, e di costruzione di qualcosa di resiliente e innovativo, ecosostenibile e integrato con l’ambiente. E’ l’unico futuro possibile.

Nel frattempo, vi segnalo che ho scritto un racconto scaricabile gratuitamente cliccando qui : è a tema ecologico ed appartiene alla Collana Eco-storie, per bambini (4-12 anni). In questo caso è ambientato “ai tempi del #Coronavirus”. Il titolo è “Anna e il balcone”! 
Cliccando su “Aggiungi al carrello”, “Visualizza carrello” e poi su “Concludi ordine”, registrandosi, potrete scaricare gratis il PDF.
Se avete piacere, potete lasciare anche un commento su “recensioni”!

Se poi non sapete come organizzare la vostra giornata, che magari adesso vi sembra vuota, trovate proposte per tutti i gusti sul sito di Feltrinelli, dove c’è anche una piccola guida all’#iorestoacasa (clicca qui)

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