Architettura, Arredamento

Arredare in stile etnico: tavolini in stile jungle

Quando si resta a casa, si può iniziare a pensare a qualche idea per rinnovare l’arredamento. Per chi preferisce uno stile naturale etnico, che ricorda il jungle, è opportuno pensare all’utilizzo del legno. Ci sono molti simpatici tavolini su cui appoggiare le chiavi, le riviste oppure tutte le carte o i micro-oggetti che ogni giorno ci portiamo dietro. Sul sito di Kave Home Italia trovi molti modelli di questo tipo! Di seguito la mia selezione.

Un tavolino molto caratteristico con una forma insolita ed originale si chiama Jeanette, realizzato in legno di teak (Tectona grandis). Il tavolino ha un piano circolare spesso 3 cm ed ha un diametro di 50 cm; è alto 55 cm, dunque può essere utilizzato come appoggio di fianco ad un divano o a una poltrona. Lo stile un po’ etnico lo rende ideale per ambienti outdoor coperti (non è utilizzabile in esterno) ma soprattutto per interni arredati secondo uno stile rustico, un po’ wild, un po’ sauvage, dove può dare un tocco di originalità. La piantana ha una forma irregolare, con un diametro di 40 cm alla base ed un’estremità di 20 cm in corrispondenza del piano. Jeanette è disponibile anche con piano circolare da 120 cm e altezza 78 cm; con piano circolare di diametro 80 cm e altezza 47 cm. Per chi lo desidera, esiste anche in colore nero.

Più raffinato, ma sempre in stile naturale, è invece il tavolino Hakon in legno massello di mangur, alto 45 cm, con un piano di forma quadrata di dimensioni 33 cm x 33 cm, dallo stile contemporaneo. E’ disponibile in due modelli: semplice o intagliato. Più lineare il modello senza intagli, più leggero e versatile il modello intagliato: esso presenta alcuni vuoti e alcuni pieni e si mostra molto versatile. Non è consigliabile il suo utilizzo all’aperto, ma è possibile usarlo all’interno. La forma inusuale lo rende idoneo per l’utilizzo sia del piano superiore sia della parte inferiore, come portaoggetti o come portariviste.

Essenziale, richiama la forma di un nido il tavolino Halker, sempre in stile jungle, realizzato in legno massello di mungur e in legno di Albizia (Albizia saman). Con un diametro di 30 cm, ha una forma cilindrica e presenta un foro al suo interno. Molto adatto come portaoggetti, richiama la forma di un nido in modo simpatico ed elegante. L’interno è utilizzabile, così come il piano di appoggio.Si può utilizzare anch’esso all’interno o all’esterno solo in spazio coperto; non è adatto all’utilizzo outdoor.

Un tuffo nel bosco con il tavolino modello Wellcres, di forma circolare (diametro 65 cm): si tratta di un pezzo artigianale, con quattro gambe inclinate, alto circa 40 cm. Ideale come svuotatasche o come arredo per il salotto. E’ realizzato in legno massello di mungur, legno di Albizia (Albizia saman) e in legno di teak (Tectona grandis).

Maggiori informazioni su sito ufficiale di Kave Home

Architettura, Economia circolare, Efficienza energetica

Nuovo bando Smart Grid: come accedere

Fonte: http://www.ponic.gov.it

Il nuovo bando di Reti Intelligenti del Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato fondi pari a euro 23.978.254,41, rivolto ai distributori di energia elettrica nelle regioni di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia. 

Il Bando prevede finanziamenti per la realizzazione, adeguamento e potenziamento di reti intelligenti, note come Smart Grid. Questo nuovo sistema di reti intelligenti è finalizzato ad aumentare la quantità di fabbisogno energetico distribuita da fonti rinnovabili. 

Per presentare la propria domanda, utilizzare la piattaforma presente al seguente link:  http://www.ponic.gov.it/DGAECE.Impresa entro il termine delle ore 10:00 del 1 giugno 2020

Per maggiori informazioni, potete consultare il seguente articolo.

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Architettura, Biomimesi, Efficienza energetica, Verde

Verde e architettura: un binomio vincente

L’utilizzo delle piante negli edifici costituisce un elemento importante della progettazione ecosostenibile. Si può considerare un loro posizionamento sia all’interno dell’abitazione o degli uffici, sia valutare il loro utilizzo nell’involucro dell’immobile, sia progettare in modo accurato lo spazio outdoor, fuori dall’architettura. Ci sono molti motivi per consigliarlo.

Numerosi studi testimoniano che la presenza del verde all’interno dell’ambiente costruito rende le persone più felici e più serene, diminuendo lo stress: questo vale anche per gli uffici. A tale proposito si può consultare lo studio “The psychological benefits of indoor plants: A critical review of the experimental literature” di Tina Bringslimark, Terry Hartig, Grete G. Pati (Journal of Environmental Psychology 29/2009). La vicinanza dell’uomo al verde trova espressione in una parola: biofilia.

Definita da Wilson nel 2002 come “l’innata tendenza a concentrare l’attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che la ricorda, e in alcuni casi ad affiliarvisi emotivamente“, è qualcosa che ci appartiene profondamente, in quanto esseri viventi che hanno sempre vissuto a contatto con la natura e che in fondo hanno periodicamente bisogno di ricongiungersi ad essa.

L’utilizzo delle piante indoor può inoltre rendere l’ambiente più gradevole e contribuire alla termoregolazione dello stesso, migliorando le condizioni di comfort.

In “Biological treatment of indoor air for VOC removal: Potential and challenges”, di Benoit Guieysse, Cecile Hort, Vincent Platel, Raul Munoz, Michel Ondarts, Sergio Revah (Biotechnology Advances”,26/2008) emerge come l’utilizzo di “trattamenti biologici” di vario tipo, tra cui ad esempio il semplice utilizzo di piante come “purificatrici” riduca in modo considerevole la presenza di VOC, formaldeide, toluene e xylene negli ambienti indoor.

L’utilizzo delle piante negli spazi esterni è fondamentale perché assorbono anidride carbonica e producono ossigeno, per cui costituiscono un’arma essenziale per combattere il surriscaldamento globale dovuto all’incremento dei gas serra. Tutte le amministrazioni locali, gli enti, le aziende dovrebbero pensare a spazi verdi da coltivare e di cui prendersi cura per il benessere collettivo (consulta anche “Piantare alberi come se non ci fosse un domani“) . Esistono Paesi che di recente hanno messo in atto iniziative diffuse di piantumazione coinvolgendo anche la popolazione: basti pensare all’Etiopia (a proposito leggi questo articolo).

Le piante possono essere utilizzate anche nell’involucro dell’edificio. Le Corbusier, progettista razionalista dei primi del ‘900, fu il primo a teorizzare e mettere in pratica la necessità del “tetto giardino”, visto come uno dei “cinque pilastri dell’architettura”. Il tetto verde è ancora oggi uno strumento importantissimo di promozione del verde urbano, complesso da progettare ma potente come strumento di termoregolazione dell’involucro.

Tetti verdi estensivi o intensivi sono molto utilizzati nel Nord Europa per esempio. Di recente il Comune di Milano ha varato un progetto noto come CLEVER per l’incentivazione di tetti verdi in città, che utilizza come finanziamento fondi europei Horizon 2020. Esistono anche facciate verdi, che hanno funzione anche protettiva dai venti e che possono rendere più gradevoli edifici da riqualificare, contribuendo anche ad una loro rivalutazione. Numerose le aziende che possono affiancare i progettisti nella progettazione di tetti e facciate verdi.

Non dimenticare di dedicare del tempo alla tua cultura. Trovi numerosi testi da consultare sul verde in architettura sul sito Feltrinelli. Solo il 4 e il 5 marzo spedizione gratis per tutti gli ordini: su LaFeltrinelli Consegna gratuita!

Economia circolare, Efficienza energetica, Innovazione

Incentivi per la mobilità sostenibile

(Fonte: sito MISE https://ecobonus.mise.gov.it/)

Esiste un ecobonus promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico che offre contributi per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2019. Grazie al Decreto Milleproroghe (DL 30 dicembre 2019 n. 162) l’ecobonus è stato prorogato anche nel 2020 (cliccando qui si può consultare la normativa in merito).

Si rivolge a chi acquista, anche in locazione finanziaria e immatricola in Italia:

Veicoli di categoria M1: destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e al massimo otto posti a sedere (oltre al sedile del conducente), con i seguenti requisiti:

  1. nuovi di fabbrica
  2. producano emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km
  3. siano stati acquistati ed immatricolati in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021
  4. il cui prezzo (da listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice) sia inferiore a 50mila euro compresi optional (IVA esclusa)

Veicoli di categoria L: ciclomotori e motocicli appartenenti alle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e senza limiti di potenza, con i seguenti requisiti:

  1. nuovi di fabbrica
  2. elettrici o ibridi
  3. acquistati ed immatricolati in Italia nell’anno 2019 e 2020 (Proroga dei termini di prenotazione dei contributi per l’anno 2020 ex DL 30 dicembre 2019 n. 161 – Decreto Milleproroghe)

Nella tabella sotto riportata sono mostrate le agevolazioni disponibili:

A questo link è disponibile la modalità per prenotare i contributi.

Per maggiori informazioni, è possibile trovare un articolo completo sugli Incentivi Auto 2020 qui.

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