Formazione, Professione, STEM

#Scienzapertutti – L’ingegneria non ha sesso e non ha colore

Sono di ritorno dal WEF2017, il Congresso Internazionale dell’Ingegneria che ha luogo a Roma in questa settimana. Un bell’evento che meriterebbe molta più risonanza presso i media. Non è solo un momento di incontro di una categoria professionale, ma anche un eccezionale veicolo di scambio di idee, opinioni, contatti e culture. Perché al Congresso non c’erano solo italiani, ma anche stranieri, e nell’ottica di globalizzazione della professione diviene fondamentale l’incontro. Cosa avviene nel campo dell’efficienza energetica negli altri Paesi? Come si combattono gli eventi catastrofici generati dal cambiamento climatico? Quante donne ingegnere ci sono nel mondo? Diversi speech e diverse generazioni si sono confrontate sui temi. 

Ne esce una realtà interdisciplinare e multiculturale dove la strada condivisa è quella del dialogo e del reciproco scambio. E’ importante che i contatti e il confronto continuino per costruire nuove strade e aggiornarsi reciprocamente, individuando sentieri comuni ed innovativi.

Se le percentuali di donne ingegnere nel mondo oscillano tra il 10 e il 20%, significa che molte ragazze vanno incoraggiate ad intraprendere studi scientifici. Perchè le materie STEM (Science Technology Engineering e Maths) possono essere portate avanti brillantemente sia dagli uomini che dalle donne. Nonostante questo, alcuni Paesi non incoraggiano le donne ad intraprendere gli studi, soprattutto gli studi scientifici. Si crede spesso che la scienza sia per soli uomini o che possa essere patrimonio di pochi eletti. Ma la scienza è per tutti e non ha colore di pelle, nè sesso. La scienza può essere uomo o donna e può essere italiana, spagnola, africana, neozelandese, cinese, americana, ….

Quello che mi ha colpito di più del WEF2017 è stato questo: il confronto con donne e uomini di altre nazioni, che condividono gli stessi problemi in territori diversi. Questo è stato straordinariamente stimolante, perchè sentirsi parte di un’unica “squadra” internazionale dà la forza per trovare soluzioni impensabili su temi comuni, bypassando gli ostacoli

Molto c’è da fare per promuovere lo studio delle materie scientifiche, anche in Italia. La scienza offre i fondamenti di base per la risoluzione di problemi interdisciplinari e conferisce elementi per la valutazione razionale ed oggettiva anche di eventi di carattere diplomatico ed umanistico, nonchè la capacità di analisi e di approfondimento di ciò che accade, di decision making e di innovazione di processo per il Paese. 

Innovazione, STEM

Sognate più in grande, lottate con più energia

L’ultima volta che sono passata in un autogrill, in un weekend di riposo, la mia attenzione è stata attirata da un libro dal titolo “Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie”. Un titolo insolito e curioso, rivolto ad un target infantile ma non solo.

Si tratta di un libro meraviglioso: narra la storia di tante donne che, nel tempo, in varie regioni del mondo e in vari settori di attività, sono sempre state in qualche modo dissuase dal fare ciò in cui erano più brave. Donne che, da bambine o da adulte, sono sempre state ostacolate, in quanto donne. Nonostante questo, sono andate avanti e sono diventate persone di successo nel loro campo, spesso facendo la storia, sfidando pregiudizi e luoghi comuni. 

E’ particolarmente importante parlare di questo oggi: servono donne, molte più donne che si occupino di materie scientifiche, per esempio. Ma anche donne che seguano i propri sogni e non si lascino condizionare da ciò che la consuetudine impone, da ciò che i luoghi comuni sociali e spesso i media spronano a fare. 

Il libro è arricchito da citazioni chiave per i personaggi femminili: “Difendi il tuo diritto di pensare, perchè anche pensare erroneamente è meglio che non pensare affatto” (Ipazia).

La prefazione del libro è commovente: “Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia“….”E’ importante che le bambine capiscano gli ostacoli che le aspettano lungo il cammino. Ma è altrettanto importante che sappiano che questi ostacoli non sono insormontabili. Che non solo possono trovare il modo di superarli, ma possono anche rimuovere questi ostacoli per le bambine che verranno dopo di loro, proprio come hanno fatto queste grandi donne“.

Una lettura consigliata, dunque, a tutti. Per scoprire che, anche se non compaiono sui libri di storia, ci sono donne che hanno posto pietre miliari nell’evoluzione culturale e sociale delle popolazioni.”Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie” è un libro di Elena Favilli e Francesca Cavallo, edito da Mondadori.