Quando si parla di architettura ecosostenibile non si parla solo di “greenwashing”, ovvero di inserimento di qualche elemento ecologico fine a sé stesso, ma si parla di progettazione integrata. La progettazione integrata presuppone che in fase di concept si analizzino le componenti edili ed impiantistiche per trovare soluzioni sinergiche e multidisciplinari. E’ evidente che le figure progettuali coinvolte sono molteplici: ognuno mette a disposizione le sue competenze per trovare soluzioni idonee per diverse esigenze.
Una progettazione ecosostenibile punta in primis a garantire la fruibilità ed il benessere all’interno della costruzione, non solo dal punto di vista estetico, ma anche funzionale: non basta cioè che una casa sia bella, occorre anche che i materiali utilizzati siano il più possibile naturali, per evitare l’emissione indoor per es. di COV (composti organici volatili), e con bassa energia incorporata. Sarebbe bene prediligere quindi materiali a basso impatto ambientale, sia in fase di produzione, che in fase di smaltimento dell’edificio. Sono molteplici oggi gli utilizzi di materiale di riciclo all’interno delle costruzioni, che non costituisce un contributo di serie B, ma che accresce il valore della progettazione. Materiali a basso impatto ambientale, meglio se certificati (ricordiamo Ecolabel, oppure la certificazione ANAB-ICEA), garantiscono un ambiente salubre per l’utente finale dell’edificio.
Ma per parlare di sostenibilità vanno considerate anche la componente economica e quella sociale. E’ vero, spesso i materiali ecologici richiedono un costo iniziale non indifferente (se confrontiamo il costo di un cappotto totalmente ecologico con quello di un cappotto sintetico, il primo ha ancora un costo doppio o triplo rispetto al secondo), richiedendo al cliente di fidarsi ciecamente della fiducia nel progettista ecosostenibile, certo che l’investimento iniziale si ripagherà in alcuni anni e che un materiale ecologico garantirà un ottima salute indoor, con ripercussioni anche sul concetto di sostenibilità sociale.
Pensare di utilizzare processi e materiale ecosostenibili vuol dire prima di tutto pensare al Pianeta e alle generazioni future, riducendo l’impatto della nostra costruzione sull’ambiente.
Significa avere una concezione di “sviluppo sostenibile” che va oltre il risparmio di denaro ed il soddisfacimento dei requisiti minimi richiesti dalla normativa nazionale ed europea.
Essere “eco” oggi vuol dire soprattutto superare il proprio egoismo per inseguire ideali collettivi e positivi: costruisco “green” perchè penso a chi verrà dopo di me, perchè non voglio lasciare un mondo – spazzatura, perchè non voglio inquinare.
Tra l’altro oggi esistono tecnologie innovative che consentono di spendere anche relativamente poco migliorando l’ambiente costruito (per es. basti pensare all’insufflaggio di isolante nelle pareti a intercapedine), per cui si tratta in fondo solo di “scervellarsi” un pochino per trovare soluzioni che siano economiche ma anche e soprattutto ecologiche.
Il Pianeta ha bisogno di noi, di tutti noi. Ognuno nel suo piccolo può contribuire a fermare il surriscaldamento globale e a combattere il cambiamento climatico. Facciamo noi la differenza. Creiamo noi il futuro che vogliamo. Il futuro che vogliamo è green.
Se vuoi progettare il tuo edificio in modo ecosostenibile scrivi a info@vivattiva.eu oppure a valentinacursio@gmail.com, ti risponderò appena possibile.