L’utilizzo della tecnologia stratificata a secco (detta anche tecnologia S/R, o Struttura / Rivestimento) va fatto risalire all’antichità. Se pensiamo alla Porta dei Leoni di Micene, o ai templi greci, oppure ai nuraghi, o alle costruzioni megalitiche, parliamo di costruzioni a secco, senza utilizzo di acqua.
La tecnologia stratificata a secco viene molto utilizzata ancora oggi, risultando particolarmente vantaggiosa per l’assemblaggio rapido in cantiere di componenti e strati funzionali. Prevede la creazione di pacchetti tecnologici che possono essere assemblati in funzione delle esigenze della committenza, implementando strati strutturali, di isolamento, di impermeabilizzazione e di rivestimento. La rapidità di costruzione e la facilità di smontaggio rende questi pacchetti utili per la gestione di cantieri semplici e complessi, garantendo l’ottimizzazione dei tempi, la flessibilità degli spazi, l’economicità e la durabilità della costruzione.
La scelta accurata dei componenti edilizi presuppone un’attenta analisi dei costi ambientali e dell’LCA (Life Cycle Assessment), massimizzando la sostenibilità ambientale del processo.
In caso di dismissione della costruzione, l’edificio può essere smontato nelle sue componenti principali, riducendo la produzione dei rifiuti e l’impatto ambientale.
La tecnologia stratificata a secco prevede l’utilizzo di diversi materiali e si addice a stili architettonici e contesti climatico – ambientali differenti.
Il legame di questo tipo di tecnologia con l’industrializzazione è evidente. L’utilizzo di elementi specifici per la realizzazione degli strati garantisce un continuo controllo dei singoli pezzi in stabilimento, assicurando durabilità dei singoli elementi edilizi e della costruzione.
La vasta gamma di prodotti isolanti oggi in commercio permette inoltre di ottenere edifici molto performanti dal punto di vista energetico, privilegiando la scelta di materiali ecologici, poco o per nulla inquinanti e soprattutto non nocivi per la salute dell’uomo.