Cambiamento climatico, Innovazione

Cambiamenti climatici: cosa fare? Un libro da leggere

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La copertina del libro, “Prepariamoci”, di Luca Mercalli, ed. 2018, Chiarelettere editore

Ho letto un bel libro.

Si chiama “Prepariamoci (a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza… e forse più felicità)”, di Luca Mercalli. Si tratta dell’ultima edizione, del 2018. Luca Mercalli, che ha studiato Scienze Agrarie in Italia e Climatologia in Francia, non ha bisogno di presentazioni: è il Presidente della Società Metereologica Italiana e Consigliere Scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Insegna Sostenibilità ambientale all’Università di Torino.

L’approccio del libro è particolarmente coinvolgente: Mercalli spiega cosa fa, in prima persona, per sensibilizzare le comunità e gli enti sul tema dei cambiamenti climatici e sulla salvaguardia dell’ambiente. Racconta cosa fa tutti i giorni per essere di esempio: una casa a basso consumo energetico, l’utilizzo delle rinnovabili, la differenziata, la coltivazione di un orto. E invita tutti quanti noi a “metterci in gioco”, sprona le nostre coscienze a contribuire alla causa ambientale planetaria.

“Diciamo piuttosto che non riformeremo forse il mondo, ma almeno noi stessi che, dopo tutto, siamo una piccola parte del mondo; e che ciascuno di noi ha sul mondo più potere di quanto immagini… (M. Yourcenar, 1980)

Presupposto fondamentale, scientificamente provato, è che gli organismi viventi sono tutti correlati tra loro, che l’equilibrio tra ecosistemi è legato al clima, e che il clima è influenzato dalle azioni umane. Pertanto l’uomo ha il potere di accelerare o rallentare i cambiamenti climatici con il suo comportamento. Non parliamo solo degli enti e della politica, ma anche dei singoli: ognuno può fare qualcosa. Siamo nell’Antopocene, l’era in cui l’uomo modifica e incide molto sull’ambiente, nel bene e nel male.

Lettura assolutamente consigliata dunque, per la grande disponibilità di dati scientifici in forma divulgativa, e soprattutto per fare il pieno di speranza e determinazione nel cambiamento (in meglio) del mondo.

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