Professione

Quanto vale il mio lavoro?

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Sembra banale parlare di questo tema, ma non lo è. Quanto vale il lavoro del libero professionista? Il Governo ha di recente approvato l’equo compenso, ma come verrà calcolato questo equo compenso? Diversi gruppi di lavoro nazionali ci stanno lavorando, per arrivare ad individuare criteri che siano oggettivi per tutti e condivisibili. 

Quando penso al mio lavoro penso soprattutto al mio tempo. Il tempo che ho speso per prepararmi, per passare esami, per farmi conoscere, per progettare, per firmare pratiche. Ma anche il tempo che utilizzerò per aggiornarmi, per verificare quanto ho fatto, per occuparmi del ciclo di vita di quello che ideo e realizzo.

E la domanda chiave è: “Quanto vale il mio tempo?”. Il valore di una risorsa si calcola anche in base alla sua quantità. “E quanto tempo abbiamo noi? Quanto tempo ho io?” La 

risposta è univoca: “Poco”. Quindi il mio tempo vale tanto. 

Dunque, se io dovessi calcolare quanto farmi pagare in base al tempo realmente impiegato a ideare, telefonare, pensare, fare e rifare… Forse sarei ricca. Ovviamente le parcelle ricalcano anche la difficoltà di un’opera, oltre che le ore di lavoro impiegate, e il più delle volte per il pagamento si effettua un forfait, che permette al libero professionista di non andare in perdita sul lavoro eseguito.

Se poi si considerano anche le tasse, probabilmente di quel forfait rimane ben poco. E al libero professionista resta fondamentalmente la passione per quello che fa. La passione che lo spinge ad andare avanti e continuare a fare il suo lavoro. E non importa se sei famoso, se sei ricco, se sei importante. Importa se il tuo lavoro lo fai con coscienza e in modo pulito.  Se fai un lavoro che ti piace e pretendi di continuarlo a fare in Italia.  

Perché dovrei essere costretta ad andare all’estero quando ho una laurea, un master ed un dottorato presi in Italia? Voglio contribuire a migliorare il mio Paese, voglio contribuire da qui. Ma lo posso fare solo se al mio lavoro viene attribuito il giusto lavoro. 

Pagheremmo un avvocato, un medico, un idraulico, uno spazzino, un autista, un parlamentare… pochi euro? Beh, penso proprio di no. 

Dunque, perché pagare gli ingegneri e gli architetti pochi euro? 🙂 La dignità non è in vendita! 🙂 

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